Dal Salone del Mobile 2019 emerge l’approccio sempre più significativo che TUTTO (materiali, forme, effetti, luce … ) converte verso l’Architettura in cui è inserito il progetto, e se vogliamo estendere il concetto, verso l’Architettura considerando lo spazio e il paesaggio, urbano o rurale, in cui è sorge.
Da un recente articolo de Il Sole 24 ore:
[…] Dall’oggetto al progetto: è questo il grande passo che le aziende italiane dell’arredamento e del design devono fare per restare competitive e continuare ad associare un valore aggiunto distintivo ai propri brand.
Progettare e realizzare non soltanto singoli prodotti, ma soluzioni di interni, capaci di riflettere la propria identità ricorrendo al proprio catalogo oppure costruendo partnership e sinergie con altre aziende, in modo da integrare le competenze.
Questo fenomeno, in atto da qualche anno nell’industria italiana dell’arredamento, è più che mai evidente quest’anno al Salone del Mobile, che a questo concetto ha dedicato un nuovo spazio, chiamato S.Project.
Qui, assieme a molte new entries e ad aziende legate al mondo dei rivestimenti o della decorazione, espongono anche alcuni gruppi industriali di recente sviluppo (come Design Holding e Boffi-De Padova) che al proprio interno raggruppano diversi marchi, specializzati in segmenti differenti ma capaci di creare sinergie in una logica di offerta integrata per il mercato.
Ma la tendenza è evidente in tutti i padiglioni, dove le aziende presentano collezioni sempre più complete, che comprendono diversi elementi d’interior, e sempre più fluide, capaci cioè di adattarsi sia a un uso residenziale, sia a un uso pubblico (alberghi, ristoranti o altri spazi collettivi). […]
Fonte:
https://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2019-04-10/il-design-italiano-oltre-prodotto-futuro-e-progetto-160732.shtml?uuid=ABUzL5mB